13 mar 2018 — Eventi

Bahr: Il nostro modello di organizzazione eventi ha smesso di funzionare, ma abbiamo presto trovato una soluzione.

Se negli ultimi 5 anni hai seguito lo stesso modello di organizzazione eventi e all’improvviso ti accorgi che la tua attività è in perdita, cosa puoi fare?

13 mar 2018 — Eventi

Bahr: Il nostro modello di organizzazione eventi ha smesso di funzionare, ma abbiamo presto trovato una soluzione.

Se negli ultimi 5 anni hai seguito lo stesso modello di organizzazione eventi e all’improvviso ti accorgi che la tua attività è in perdita, cosa puoi fare?

A cura di Michael Bahr, socio amministratore di Desert Sky Games and Comics

Abbiamo notato che il nostro negozio registrava perdite per un numero sempre maggiore di eventi.

Seguivamo il modello “una busta per ogni vittoria più una busta di partecipazione”. Le quote di iscrizione venivano stabilite in modo da coprire il costo degli eventi quasi al 100%, tranne per gli eventi che presentavano un numero anomalo di turni con giocatori dispari (un numero dispari di giocatori per noi significa meno quote di iscrizione, anche se i costi per i premi sono gli stessi).

Siamo rimasti davvero sorpresi di scoprire che spesso c’erano più giocatori dispari che pari, ma solo negli eventi di tipo Constructed. Statisticamente non aveva senso. Abbiamo intuito che qualcosa non andava, ma cosa poteva essere?

Il segreto per organizzare eventi di successo è apportare il minor numero di modifiche possibile. Tuttavia, anche se il tuo modello resta invariato, ciò che potrebbe subire cambiamenti è il comportamento dei giocatori. Cosa succede quando rilevi un problema grave?

Con “problema grave” non mi riferisco al fatto che il negozio all’angolo abbia organizzato un evento in concomitanza con il tuo. Parlo di quando il tuo modello di organizzazione eventi smette di funzionare. Situazioni del tipo: “Avremmo dovuto concludere l’evento un’ora e mezza fa; i nostri dipendenti stanno facendo degli straordinari”. Oppure: “Abbiamo distribuito molti più premi del previsto e stiamo registrando delle perdite”.

A noi è successo proprio questo dopo aver trasferito il negozio da Gilbert a Chandler. Ecco come siamo riusciti a risolvere il problema:

1) Abbiamo monitorato il nostro meccanismo di gioco organizzato per assicurarci che non causasse perdite. Così facendo, abbiamo scoperto che era necessario qualche piccolo accorgimento.

2) Abbiamo cercato una soluzione che garantisse una buona esperienza di gioco oltre a un vantaggio economico per il nostro negozio. Se cambi il tuo modello, rischi di allontanare i giocatori esistenti, ma se il gioco organizzato non è redditizio, la cosa passa in secondo piano.

3) L’abbiamo implementata senza esitare. Qualsiasi cambiamento è fonte di lamentele, ma quando c’è in gioco il tuo modello economico, non puoi tirarti indietro.

Ecco cos’è successo:

Come dice Linus Torvalds, il creatore di Linux, “Con un numero sufficiente di occhi, tutti gli errori vengono a galla”. In altre parole, più persone interagiscono con il tuo sistema, più rapidamente verranno alla luce i problemi dello stesso. Nel nostro caso, con un’area di gioco di maggiori dimensioni sono arrivati più giocatori in negozio, e i problemi del nostro sistema sono presto saltati all’occhio.

Alcuni giocatori avevano fatto i loro calcoli: con un numero dispari di partecipanti, avrebbero ottenuto dei bye. Con un bye al primo turno, avrebbero potuto presentarsi e portare a casa due buste. Quindi, aspettavano fino a quando il numero di giocatori era pari, poi pagavano la quota di iscrizione all’ultimo minuto, sperando in un bye.

Alcuni giocatori approfittano al massimo del valore atteso, è comprensibile... Per il negozio, all’inizio ciò non rappresentava un grosso problema. Tuttavia, dopo varie settimane in cui i premi andavano a ruba, ci siamo resi conto che queste piccole perdite avrebbero provocato un’enorme fuga se non avessimo rimediato.

Alla fine, abbiamo dovuto implementare una struttura di montepremi diversa per ogni tipo di evento.

È emerso che il problema si verificava solo per gli eventi Constructed perché facevamo di tutto per evitare un numero di giocatori dispari nei draft pod. Quindi, la struttura del montepremi per i draft è rimasta inalterata: una busta di partecipazione e una busta per incontro vinto.

Per gli eventi amatoriali, il criterio “una busta per ogni vittoria” viene applicato a partire dalla prima vittoria (quindi, non viene distribuita nessuna busta per un bye al primo turno), e più vittorie si ottengono, più premi si portano a casa. Per gli eventi agonistici, abbiamo abbandonato completamente le buste premio: offriamo un buono da spendere in negozio per chi totalizza 3 vittorie e 1 sconfitta o 4 vittorie.

Con questa soluzione, gli eventi amatoriali attirano un pubblico dilettante e quelli agonistici un pubblico più professionistico, e il negozio continua ad avere il suo tornaconto. Questo ci ha portato al terzo passaggio: l’implementazione senza esitazioni.

Una struttura del montepremi diversa per ogni evento va a discapito della semplicità, quindi abbiamo dovuto comunicare questi cambiamenti in modo chiaro e tempestivo.

Li abbiamo annunciati in tutti i nostri canali contemporaneamente, con una data di applicazione a breve termine. Le comunicazioni faccia a faccia sono state un po’ più complicate: abbiamo dovuto rassicurare i giocatori amatoriali che il cambiamento a livello di montepremi non significava che sarebbe finito tutto in mano ai vincitori. Con i giocatori agonistici è stato più facile, dato che raramente sollevano obiezioni sull’assegnazione di premi cospicui ai migliori.

Continuiamo a registrare una forte affluenza ai nostri eventi e a vedere gente nuova. Se dovesse presentarsi un altro problema, lo risolveremmo nello stesso modo: cercando di capire cosa sta succedendo, trovando una soluzione che offra una buona esperienza ai giocatori di quel formato e implementandola senza esitare.

Michael Bahr è socio amministratore di Desert Sky Games and Comics, negozio con sede a Chandler, in Arizona. È stato un arbitro di livello 3 per quattro anni, è laureato in legge all’Università statale dell’Arizona e ha lavorato per sette anni nell’amministrazione del sistema sanitario statale.

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