4 apr 2015
Il negozio Golem Head Games non allontana i giocatori che creano problemi. Preferisce aiutarli a migliorare.
4 apr 2015
Il negozio Golem Head Games non allontana i giocatori che creano problemi. Preferisce aiutarli a migliorare.
Quando ha aperto Golem Head Games alla fine del 2014, Gina Ratliff è rimasta sbalordita dalla tensione all’interno della community. Intimidazione, astio tra gli appassionati di giochi diversi, uso di un linguaggio aggressivo.
“C’era molta ostilità nell’aria”, racconta Gina.
Pochi mesi dopo, tuttavia, Golem Head è diventato il ritratto dell’ospitalità. Le schede dei personaggi convivono in armonia con i mazzi Commander, i genitori controllano i propri figli attraverso Twitch e i nuovi giocatori si sentono a proprio agio.
Come ha fatto Gina a liberare la sua community dai giocatori problematici?
Il bello è che non lo ha fatto! Piuttosto, ha trovato un modo per liberare i giocatori dalla loro negatività.
Gina li incoraggia a farlo da soli, con iniziative come il suo programma di tutoraggio.
Fin dall’inizio ha individuato i migliori giocatori della sua community (che spesso erano anche i più problematici) e li ha invitati a istruire i nuovi arrivati.
“Vai dai pezzi grossi della tua community, prendili in disparte, uno per uno, e digli: riconosco che sei un eccellente giocatore. Sei talmente bravo che vorrei che insegnassi agli altri”.
Attraverso una giornata dedicata alla costruzione dei mazzi e addirittura due programmi per le scuole, i giocatori più esperti del negozio si incaricano di insegnare agli altri tutti i segreti del successo in Magic, dai turni alla svizzera fino a come non perdere la pazienza quando si continuano a pescare solo terre.
“Così possono sfoggiare tutta la loro bravura. Non vedono l’ora di mettere le mani su un gruppo di nuovi giocatori!”
Uno dei migliori tutor di Gina è proprio quello che sembrava il peggior candidato.
Joe (nome fittizio) si era guadagnato una cattiva reputazione per il suo gioco troppo accanito. Durante il suo primo giorno al negozio, Joe è arrivato, si è seduto al tavolo e fin dal primo turno di gioco ha confermato la sua fama.
Gina lo ha preso in disparte.
“Sei uno dei migliori giocatori di Bowling Green. Perché perdi tempo a umiliare i giocatori amatoriali? Piuttosto, dovresti insegnare loro a giocare meglio. Sorridi e digli: ‘Ehi, sai che con quella carta potresti fare questo e quest’altro?’.”
Allora Joe si è seduto nuovamente al tavolo, pronto per il secondo turno. Il suo avversario era un ragazzo giovane, un vero e proprio principiante di Magic.
“Ero davvero in ansia. Pensavo: per favore, fai il bravo, comportati bene!”
Joe ha vinto la partita facilmente, ma intanto ha offerto con gentilezza consigli e strategie al suo avversario, e il giocatore più giovane si è alzato dal tavolo con un gran sorriso stampato sulla faccia.
“Da allora Joe è diventato il nostro punto di riferimento. Spesso viene qualcuno e mi chiede: ‘Joe è irriconoscibile, come hai fatto?’.”
Lo spirito di squadra sta contagiando anche gli altri gruppi di gioco.
“Tutti i giocatori di Magic si conoscevano bene, così come gli appassionati di D&D, ma i due gruppi non avevano contatti tra loro.”
In realtà, c’era un po’ di ostilità tra le due fazioni. Gina, tuttavia, ha sistemato il problema facilmente.
Con l’aiuto dei suoi Dungeon Master, ha creato un’iniziativa di “visibilità” durante le loro campagne. I giocatori di Magic sono incoraggiati, tra un turno e l’altro, a sbirciare le attività di D&D.
“All’inizio assumono sempre un’aria di superiorità. Quando però cominciano ad ascoltare il DM, si vede che pensano: ‘Mmh, sembra divertente. Anch’io voglio creare un personaggio’.”
Si dice che le buone notizie non finiscono sui giornali. Golem Head, invece, è diventato l’eccezione alla regola quando il Bowling Green Daily News gli ha dedicato un articolo.
Decisamente un risultato da prima pagina. Gina non sta costruendo solo una buona community di Magic e una buona community di D&D. Ha gettato le fondamenta per una fantastica community di gioco.
Fatti aiutare dai tuoi giocatori per seguire il suo esempio!
A cura di Matt Neubert